Cambiamenti radicali nella regolamentazione degli alcolici in Lituania sono entrati in vigore dal primo Gennaio 2018, e stanno già causando grattacapi al governo. Imprese e commercianti rimangono per ora in silenzio dato che i loro sforzi durante la discussione della legge in Parlamento sono stati vani. Tuttavia in molti criticano la nuova regolamentazione come ingenua, che colpisce il destinatario sbagliato e inefficiente.
Il primo Giugno 2017, con i voti del partito maggioritario “Lithuanian Union of Farmers and Greens“ guidato da Ramūnas Karbauskis, è stata dichiarata guerra al pesante consumo di alcol in Lituania modificando la “Law on Alcohol Control of Republic of Lithuania (I-857)“ (legge sul controllo degli alcolici della Lituania). I cambiamenti apportati sono i seguenti:
- Pubblicizzazione di alcolici è stata completamente proibita
- L‘età minima legale per il consumo di alcolici è stata innalzata da 18 a 20 anni
- Orari di apertura dei retailer di alcolici sono stati ridotti fino a renderli dalle 10 alle 20 e dalle 10 alle 15 la Domenica
- Massimale di contenuto alcolico nelle bevande alcoliche vendute negli spazi aperti di ristoranti, fiere ed esibizioni è stato ridotto ad un massimo di 13%
- Vendita di alcolici è proibita nelle spiagge e negli eventi sportivi fino al 2020. Le municipalità locali hanno ora potere di vietare ogni vendita di alcolici negli eventi pubblici.
Il periodo di discussione della legge nella primavera 2017 fu molto intenso: attività come preoccupazioni pubbliche sul diritto di vendere birra ai festivals (#laisvėrokenrolui) ed un gran numero di firme raccolte in petizioni sulla libertà di scelta (#mesneligoniai) si sono susseguite durante l‘esposizione vinicola “Vyno dienos“. L‘effetto fu quello di bloccare alcuni degli effetti iniziali della legge: obbligo di filmare ogni cliente nei negozi, limitazione della distribuzione degli alcolici sotto speciali palizzate negli eventi pubblici, divieto di vendita degli alcolici all‘aria aperta e nei ristoranti estivi, divieto di vendita degli alcolici in tutti gli eventi pubblici compresi concerti e festival, obbligo per privati di conservare le bottiglie di alcolici in posizioni nascoste nei luoghi pubblici e così via.
Nel 2017 la Repubblica Lituana aveva una regolazione sulla vendita di alcolici abbastanza stretta: pubblicizzare alcolici era proibito in televisione e radio fino alle 23, gli orari di apertura dei negozi erano limitati a 8-22, solo alcolici di gradazione non superiore a 7,5% erano concessi negli eventi culturali e sportivi, alcol bandito da strutture scolastiche e non concesso come regalo o premio nonchè vietato di associarlo a una migliore vita sociale, sessuale eccetera.
La Lituania è parte dal 2004 dell‘Unione Europea e la cultura del bere sta già dominando: vi è una forte tendenza al consumo di vino e birra con alimenti, di consumare di meno ma di qualità superiore, di bere con moderazione e in compagnia, di uscire. Il consumo pro capite di alcolici in Lituania somiglia ai paesi confinanti: 12,6 litri di liquori; 1,9 litri di cocktail alcolici; 10,9 di vino; 12 di bevande fermentate (sidro); 94 litri di birra. Questi dati vanno poi integrati con il consumo domestico a scopo di ubriacarsi. Chi ha una dipendenza da alcol vive solitamente nelle province più piccole e consuma birre forti, liquori economici e a volte illegali. Le ragioni principali del consumo al fine di ubriacarsi sono sociali come disoccupazione e similari.
L‘istituzione che è responsabile dell‘implementazione della nuova legge si chiama Drug, Tabaco and Alcohol Control Department (Dipartimento per il Controllo di Droga, Tabacco e Alcol) nella sigla lituana è NTAKD). L‘organo ha già pubblicato interpretazioni sulla nuova legge che hanno causato delle situazioni senza precedenti.
NTAKD interpreta il divieto di pubblicizzare alcolici nel modo più esteso: ogni menzione del marchio, del nome del produttore o prodotto viene trattato come pubblicità. Informazioni sul prodotto (limitate al nome, produttore, origine e informazioni di etichetta) sono lecite solo nei punti di vendita degli alcolici e sui siti di produttori e distributori. I social media non sono trattati come siti internet, quindi nemmeno le aziende stesse nè i loro dipendenti sono autorizzati a condividere etichette di vini nei loro profili Facebook. Contenuti modificati nei mass media sono anch‘essi considerati pubblicità e quindi banditi. Questo rende impossibile comunicare qualsiasi cosa, incluso il consumo moderato, educazionale ed altri metodi “soft“ per controllare l‘abuso di alcol, per non parlare poi dei sondaggi su vini, viaggi di formazione, suggerimenti di abbinamenti di vini con alimenti.
Distributori di media cartacei hanno informato gli editori lituani che da metà dicembre non distribuiranno più riviste e giornali con pubblicità di alcolici. In questo modo il cambiamento per la maggior parte dell‘editoria lituana è iniziato da dicembre 2017. L‘editoria internazionale non sta ricevendo risposte da NTAKD riguardo a come comportarsi con le riviste straniere e così ha deciso di rimuovere le pagine con pubblicità su alcolici strappandole o nascondendole con speciali adesivi. Questo comportamento ha creato isteria nei media e nel pubblico: anche i più grandi sostenitori della legge, il Ministro della Salute Lituana Aurelijus Veryga e la presidente del Parlamento Lituano Dalia Grybauskaitė che hanno firmato la legge, sono d‘accordo nell‘affermare che strappare pagine di giornali rimanda ai tempi del fascismo. Mentre NTADK cerca una soluzione, noi speriamo che essa non sia discriminativa per la stampa lituana.
La nuova legge autorizza NTADK a bloccare le pagine internet che pubblicizzano alcolici nel mercato lituano. Considerando la generica nozione di “pubblicità“, qualunque articolo può da solo essere sufficiente per bloccare l‘intero sito internet, e gli archivi di aricoli passati possono generare anch‘essi penali. Questo è il motivo per cui al momento il sito di “Wine Journal“ è chiuso, come molti altri siti di informazione di negozi online lituani.
Una dichiarazione di NTAKD per cui non è permesso inserire sull‘etichetta i nomi dei siti contenenti pubblicità è anch‘esso motivo di preoccupazione, dato che ogni sito di produttori di vini può essere considerato pubblicità.
Al momento è possibile vedere etichette di prodotti alcolici unicamente nei punti vendita di alcolici. Tuttavia l‘informazione che può essere fornita ai clienti è ristretta per legge al nome, produttore, origine ed informazioni sull‘etichetta. Nonostanche NTAKD informi che consigli neutrali su vino e abbinamenti con alimenti siano concessi, questa è l‘interpretaione da parte dell‘istituzione che dichiara che “non consulta, ma solo esprime la sua opinione“. Non è permesso ai clienti di portare a casa dai negozi volantini o qualsiasi altro materiale riguardante i prodotti. L‘editoria vinicola pubblicata prima delle novità introdotte dalla nuova legge (01/01/2018) deve essere rimossa da negozi e ristoranti. Ogni tipo di merce (cappellini, magliette e similari) con marchi di prodotti alcolici è proibito.
Servizi di ristorazione sono stati colpiti nello stesso ridicolo modo. Per esempio i clienti non sono autorizzati a portar via bottiglie di alcolici se sono stati acquistati dopo le 20. Se qualcuno viene fermato per non aver finito una bottiglia di vino pregiato al ristorante, sia il cliente che il negozio vengono multati. Per aiutare l‘introduzione di questa legge è proibito di servire bottiglie di vino ai tavoli dopo le 8 di sera: si raccomanda quindi di servire utilizzando bicchieri o di far decantare (!). I sommelier sono ora richiesti J.
Altri cambiamenti riguardano: orari di apertura dei negozi vinicoli limitati a 10-20 e 10-15 la domenica creano più inconvenienti ai clienti che ai commercianti. Le persone non sono felici, dato che devono modificare le loro abitudini di acquisto specialmente la domenica, dato che adesso è impossibile acquistare bottiglie di vino mentre si guida verso una festa alle 6 di sera. Per di più vi è stato un lancio del mercato illegale: dopo che le ore legali di vendita sono terminate, si ricevono proposte di acquistare quello che serve dal baule di una macchina parcheggiata da qualche parte nei dintorni.
Ci sono molti dubbi riguardo la decisione di innalzare l‘età minima legale per acquistare e consumare alcolici fino a 20 anni. La storia mostra come servanno decenni per cambiare le usanze delle persone e deve essere fatto cambiando la cultura e non implementando divieti e penali. Ed appena a 100-150 km da qualunque punto della Lituana si trova il negozio più vicino in Lettonia, Polonia, Bielorussia o Russia dove le regole globali sono ancora in vigore e le consegne online da tutta l‘Europa sono possibili. Tutto ciò rende le decisioni del nostro Parlamento irrazionali e le aspettative ingenue.
I cambiamenti nel controllo legale degli alcolici in Lituania sono stati effettuati in un modo non professionale: di fretta, senza analisi delle consequenze e senza informazioni su come implementarle. È stato dichiarato che deve risolvere i problemi di salute e le consequenze sociali dell‘eccesso di consumo di alcolici, ma di fatto serve solo come mezzo per impedire il commercio di bevande di alta qualità e riduce le possibilità di cambiare la cultura del bere con mezzi indolore: educazione, ricerca della qualità, bere consumando alimenti, ecc. Dato che i cambiamenti nella legge introdotti dai partiti al governo cambieranno la vita del 95% delle persone “normali“ ma non risolveranno i problemi dei bevitori seriali, c‘è una forte resistenza contro i cambiamenti iniziati dai “Farmers and Greens“ da parte dalla classe media, studenti, accademici, editori, artisti.
Secondo le statistiche il consumo di alcol sta calando, ma il nuovo Ministro della Salute Aurelijus Veryga, che ha dato il via ai cambiamenti nella legge sul controllo degli alcolici, preferisce l’uso di dati non ufficiali, quelli del World Heath Organization (WHO): sono infatti basati su opinioni di esperti e lo stesso Aurelijus Veryga è uno di essi. Ha annunciato che il consumo pro capite è di 18,2 litri, che è maggiore di una decade fa.
Anche se il consumo di vino è costante e non è una parte importante nel consumo totale di alcol:
Le statistiche mostrano trend differenti (dati di Eurostat e dipartimento statistico lituano):
|
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
2015 |
2016 |
litres pure alcohol per capita |
11,5 |
12,5 |
12,6 |
12,4 |
12,1 |
12 |
11,3 |
I trend più recenti forniti dall’Università di Vilnius mostrano il quadro seguente:
Intake of alcohol |
% of population |
Every day |
3,7 |
2-4 time a week |
10,5 |
Once a week |
17% |
2-3 times a month |
23% |
Il 10% dei più incalliti consumatori (o il 5% della popolazione Lituana) consumano il 37% di tutto l’alcol. Questo significa che la politica più efficiente contro il consumo di alcol sarebbe mirata verso piccolo gruppi dei bevitori più problematici.
I bevitori seriali sono concentrati nei paesi e villaggi: 8,5% della popolazione, mentre nelle città solo il 4,2% dei cittadini sono bevitori seriali. Di solito consumano a casa, quindi ristoranti e bar non sono implicati nei problemi di consumazione.
Il modo in cui la legge influenza le vendite di alcolici lo sapremo in alcuni mesi. Tuttavia già sappiamo come il consumo di alcolici è cambiato con l’incremento delle imposte da marzo 2017. Le imposte sull’alcol sono aumentate del 115% fino 1,25 € la bottiglia. Le vendite fuori commercio di vino sono diminuite del 18,6% nel periodo tra marzo e luglio, confrontate con lo stesso periodo nel mese precedente.
Author: Translator:
Arūnas Starkus Diego Mazzanti
Editor-in-Chief of Vyno žurnalas
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